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lunedì 26 settembre 2016

ancora notte



chi non muore 
trona a scrivere

simone modi

martedì 19 luglio 2011

Rabbia

Stralci,
         fendi nella nebbia.
bava, cola,
pulsa
e stringi i pugni.
ghigno digrignante,
                     dai denti
proteggimi
                     i tendini.
     Amen;
SANTOCRISTODDIO,
MERDA.
               Mordi le croste,
nella lava.
Liberati, vomita,
                     lasciati, sparati.
    Bianco,
luce troppo forte;
dissolvenza.
                 Siediti.

Voltati, hai perso.

Simone Campana

mercoledì 29 giugno 2011

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To: Simone Piove
By: B



Per il sentiero,
appoggiandosi al bastone
viene un vecchio
che spazza l'erbaccia e
la polvere:
viandante.

Mostrami dove abita
katiana.
katiana: ecco dietro quella vista,
ma dove stai sopprimendo un figlio, perduto.

Un figlio, si.
Ma tu vecchio,
che hai?
Perchè il tuo sguardo è cosi afflitto?
"Bene nipote mio è bello
che tuo nonno non hai riconosciuto".
Ah nonno, sei forse tu?
E si effusero le tristi
parole
sui pelperosi fiori.
"Tu forse avri presto trent'anni,
io ormai novanta ne conto.
M'attende la bara,
da un pezzo
era ora di tornare:
Parla!."
E corruga la fronte di continuo:
Si, era tanto.

sabato 25 giugno 2011

Magnolia

Senza tempo
e ritorno
il bacio di due dita sfiorate
in un abbraccio silenzioso.
Soffuso si dischiude
sparpagliandosi
in una coltre
di vapori, riverberi
elettrostatici,
mistici luci
che ci avvolgono
nel loro lento vibrare:
“sesso in dissonanza”
dinnanzi alla massa smossa
strepitante, ulula e grida.
Sopraffatta dal tremore
di un tenero tocco
nascosto.

Cosa speravi di trovare?
Taci.

Simone Campana

giovedì 9 giugno 2011

TPN

Il sale cromato
,sullo sfondo del sole
verde
nei capelli della mendicante
-stesa Venere
tra le Malboro Tuch,
stride una ninna
nanna
preghiera nella serata
uguale.
Le palpebre pesanti
omaggio a D'Alambert,
strappano la lingua
al guinzaglio
della storia.

martedì 7 giugno 2011

Nera

Porgimi la mano
vergine rinata.
Soavemente
incolti, al dire
dei nostri venti infami;
danzeremo
tra i fari riflessi
dell'azzurro rispecchiato.
Il blu non sarà più notte.
Vendiamoci,
che cosa conta più?
Leggerai fra i chiaroscuri
delle pagine avvolte,
stridenti,
rose dagli sguardi
e mai più ritornate.

Dall'angolo della sera
posso vederti,
Venere d'ombra,
dissonanza eterna.

Simone Campana

sabato 28 maggio 2011

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Acciaie spighe
nevrastiche nella notte
ordinate,
fendono in labil gloria
la logorata
sindone di Boole.
101011100.
4,
Acciaie spighe
pesanti come il polso,
Beethoven
weinden Myrrhe,
slogato nel lussurioso
cesso:
storia.
acciaie spighe
nevrastiche
fendono magre
il capo:
i fili son sparsi,
tesi:
ghigliottine in tavola.



Simone Vape